Sensibilizzare le nuove generazioni e gli adulti sui temi del bullismo e cyberbullismo e diffondere la cultura del corretto utilizzo della tecnologia: intervista a Marco Titi, Direttore Marketing di Unieuro.
di Enzo Argante
Marco Titi è Direttore Marketing di Unieuro, la grande catena distributiva di tecnologie. Affrontiamo con lui il tema del bullismo e del cyberbullismo, ma soprattutto e di conseguenza della diffusione della cultura dell'utilizzo responsabile della tecnologia. Qual è l'entità del fenomeno bullismo in rete nel nostro Paese?
Il fenomeno è un fenomeno, non mi piace definirlo di straordinaria attualità, ma in realtà è così. Le cronache ogni giorno riportano ogni giorno episodi di cyberbullismo o bullismo, e leggiamo i giornali, o apriamo i quotidiani che ogni giorno leggiamo sul web, spesso queste notizie di questi atti terribili vengono continuamente riportate proprio a testimonianza che il fenomeno è di straordinaria attualità.
Unieuro è abbiamo già detto una grande catena distributiva, un marchio sinonimo di tecnologia: la vostra è un'azione che si attiva per diffondere la cultura del consumo responsabile e l'obiettivo principale sono i giovani, vero?
Noi vendiamo tecnologia ogni giorno su i nostri canali fisici e digitali. Credo che oggi la tecnologia apra straoridinarie possibilità e ci permette di connetterci con tutto il mondo. Proprio questa connessione che viene abilitata dai dispositivi che ogni giorno vendiamo è una connessione che purtroppo se usata in maniera non consapevole e non responsabile può amplificare ed è il mezzo con cui riescono a perpetrarsi questi episodi di cyberbullismo. Credo che la responsabilità di un'azienda che vende tecnologia stia proprio in questo: nel provare a informare e sensibilizzare i ragazzi, i genitori e gli insegnanti su un uso consapevole e responsabile dei dispositivi connessi alla rete e contemporaneamente cercare di sensibilizzare i ragazzi, i genitori e gli insegnanti su quello che può essere un utilizzo distorto della rete e appunto quelli che possono essere gli episodi e le forme piu e meno gravi di cyberbullismo.
Raccontiamo come funziona il progetto #cuoriconnessi di Unieuro, che cosa avete sviluppato in questi lunghi anni di attività...Siamo partiti da 7 anni. 7 anni fa tutto è nato in un teatro, dove insieme a Polizia Postale abbiamo provato a raccontare delle storie, delle storie raccolte da uno straordinario storyteller che si chiama Luca Pagliari, che è anche l'autore dei libri "Cuori connessi", tra l'altro colgo l'occasione per anticipare che siamo già alla quinta pubblicazione dei libri "Cuori connessi", che vedrà la luce nel mese di Febbraio del 2024. Siamo partiti insieme a Polizia, proprio perchè abbiamo visto quanta partecipazione c'era in quel luogo, in quel contesto da parte dei ragazzi/e che ascoltavano storie di loro pari. Il passaggio sulle storie è un passaggio molto importante per quanto riguarda #cuoriconnessi, perchè le storie le abbiamo raccolte in tutti questi anni di progetto, le storie sono arrivate anche da genitori, o dai ragazzi stessi che hanno visto in #cuoriconnessi anche la possibilità di condividere il loro percorso con altri ragazzi e altre ragazze, quindi #cuoriconnessi negli anni è cresciuto, ed è cresciuto non solo nei contenuti, proprio perchè il suo punto cardinale, la sua stella polare è riuscire a far sì che i ragazzi e le ragazze riflettano confrontandosi con storie di altrettanti ragazzi e ragazze. Questo è fondamentale, ed è fondamentale allo stesso tempo la credibilità di un'Istituzione come Polizia di Stato, che è stata al nostro fianco fin dall'inizio e che davvero crediamo possa essere un esempio virtuoso di come una collaborazione tra azienda privata e Istituzione porti un enorme valore alla comunità. Noi crediamo molto nell'importanza di una relazione umana della persona con la tecnologia: è il nostro scopo e fa parte anche della Vision della nostra azienda. #Cuoriconnessi oggi è una piattaforma di comunicazione di grande valore, che distribuisce in maniera totalmente gratuita, non legata ad alcun acquisto, contenuti informativi, educativi e di sensibilizzazione sul bullismo e cyberbullismo. www.cuoriconnessi.it è il sito dove tutti questi contenuti, video, audio e i racconti stessi, le nostre storie, possono essere scaricati in maniera totalmente gratuita, addirittura senza neanche dover fornire i propri dati per una registrazione banalmente di un nome, cognome o email.
Infine, considerato che la transizione digitale è sempre più profonda e radicata nella società a tutti i livelli, come pensate di sviluppare la vostra azione?
#Cuoriconnessi è un percorso, un viaggio. Noi cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, perchè vediamo dei numeri. Pensate che #cuoriconnessi ad oggi ha contattato, incontrato in maniera virtuale, grazie a queste tecnologie che ci permetto di realizzare questi eventi in streaming dove i ragazzi stessi testimoniano e portano le loro storie e le condividono, oggi siamo arrivati a dei numeri davvero importanti. Abbiamo incontrato oltre 1milione e 500mila ragazzi, continueremo a incontrarli e a realizzare questi momenti di incontro e questo vero e proprio calendario, dove magari ogni mese sarà trattato un tema legato al cyberbullismo, perchè purtroppo le forme sono diverse e vanno approfondite tutte. Magari accompagneremo quelli che sono anche dei numeri e dei dati che ci restituisce Polizia, le forme più gravi, o più da attenzionare, e soprattutto il progetto si estenderà e si amplierà con l'obiettivo di dare strumenti anche agli insegnanti proprio perchè in classe potranno, grazie ai contenuti di #cuoriconnessi, confrontarsi in maniera più approfondita con i propri ragazzi. Anticipo anche su questo un'altra cosa, noi presenteremo al ritorno dalla pausa delle Festività insieme a Polizia un lavoro che è stato fatto dai ragazzi per i ragazzi che è un decalogo dei 10 consigli più importanti, dei comportamenti più virutosi da adottare contro il cyberbullismo. Questo è un lavoro che hanno fatto durante l'estate le classi coinvolte da #cuoriconnessi, che abbiamo portato a sintesi con una sorta di decalogo che presenteremo a Roma il 9 gennaio. Questo è a nostro avviso la vera forza del progetto che in questo caso è talmente collaborativo proprio perchè sono stati gli stessi ragazzi che hanno prodotto ed individuato quelli che per loro sono i migliori comportamenti da tenere per il rispetto dell'altro, per l'accoglienza, per il rispetto delle diversità e contro tutte le forme di discriminazione in rete.