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Firmato il Protocollo d’intesa tra ONTM e SOCINT

La collaborazione mira a immaginare il Mare di domani e a costruire strategie sostenibili che, tutelandolo, promuovano la crescita Blu.

di Michela Chioso

La Sala Stampa della Camera dei deputati ha ospitato la presentazione del Protocollo d'intesa tra ONTM-Osservatorio Nazionale Tutela del Mare e SOCINT-Società Italiana di Intelligence.

L'evento, promosso dall'on. Maria Grazia Frijia, segna l'inizio di una collaborazione volta a sviluppare iniziative di ricerca e divulgazione per supportare istituzioni, comparto imprenditoriale marittimo e collettività, con un approccio intelligence-driven.

L'onorevole Frijia, intervenendo in apertura, ha sottolineato l'importanza di questo accordo, definendolo “non un semplice documento, ma un impegno concreto verso un approccio integrato e interdisciplinare”. Una visione olistica per “affrontare le sfide complesse del settore marittimo con una strategia trasversale e innovativa”.

Roberto Minerdo, presidente ONTM, prendendo la parola ha evidenziato il ruolo delle infrastrutture sottomarine - vitali per il traffico di dati e l'approvvigionamento energetico - al centro delle preoccupazioni geopolitiche, data la loro vulnerabilità a sabotaggi, spionaggio e rischi naturali. Per il nostro Paese il dominio underwater è di importanza strategica tanto che la Marina italiana ha istituito un Polo nazionale per la dimensione subacquea, in collaborazione con il mondo accademico, scientifico e industriale, proprio per difendere le infrastrutture critiche e sviluppare nuove tecnologie. Minerdo, ha anche introdotto il concetto di "diplomazia ambientale", come strumento di dialogo internazionale, ribadendo che la protezione e la gestione sostenibile delle infrastrutture subacquee richiede un approccio integrato: solo attraverso una collaborazione globale sarà possibile garantire un futuro sostenibile per il pianeta blu.

Il presidente della Società Italiana di Intelligence, Mario Caligiuri, ha offerto una prospettiva ampia sulle sfide dell'Italia, dalla demografia alla qualità dell'istruzione, contestualizzandole nel settore marittimo. Ha descritto il Mediterraneo come "l'area di libero scambio più estesa del XXI secolo", enfatizzando la posizione strategica del nostro Paese e la necessità di un'Intelligence in grado di anticipare dinamiche, commerciali, sociali e politiche, a lungo termine. Caligiuri ha, inoltre, sottolineato l'importanza dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico per mantenere la competitività italiana nel settore, con un occhio di riguardo alle politiche ambientali e allo sviluppo sostenibile.

Emanuela Somalvico, direttore dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico SOCINT, riportando l'attenzione sugli abissi marini, ha specificato che oltre il 95% del traffico internet mondiale e il 90% dell'approvvigionamento di idrocarburi dipendono dai cavi sottomarini e la competizione per il loro controllo sempre più intensa. Attualmente, gli Stati Uniti dominano come principali proprietari, ma la Cina sta rapidamente guadagnando terreno, puntando a controllarne il 60% entro il 2025. Questo cambiamento di equilibri ha profonde implicazioni geopolitiche; non a caso, Somalvico ha introdotto un'analogia tra il Mediterraneo e l'Artico, come punti di convergenza “tri-continentali”, suggerendo la possibilità di trasferire strategie di Intelligence tra queste due aree. Il concetto di Blue economy è stato presentato non solo come settore economico, ma come strumento di proiezione di potenza nazionale.

Federico Ottavio Pescetto, direttore generale ONTM, nel concludere l’evento, ha ribadito l'approccio multidisciplinare del Protocollo, richiamando l'importanza di una visione completa del dominio marittimo, dalla superficie agli abissi, che è culla di biodiversità, cultura e vita. La collaborazione tra ONTM e SOCINT a questo mira: a immaginare il Mare di domani e a costruire strategie sostenibili che, tutelandolo, promuovano la crescita Blu.